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Meteo: Anticiclone tremendo alla conquista dell’Europa. Caldo estremo dappertutto, cosa accadrà?


di  Redazione, 21-01-2025 ore 17:00      Condividi su facebook  Condividi su whatsapp  


L’inverno 2025 continua a stupire con configurazioni atmosferiche che sembrano tutto fuorché tipiche della stagione. Un anticiclone di matrice subtropicale, tra i più intensi degli ultimi anni, sta conquistando l’Europa, portando temperature estreme ben oltre la norma su gran parte del continente. Questo fenomeno, alimentato da un potente richiamo di aria calda proveniente dal Nord Africa, sta trasformando gennaio in un mese dalle caratteristiche quasi primaverili. Il caldo estremo si sta facendo sentire dappertutto, con valori termici record che stanno riscrivendo le medie stagionali. Ma cosa accadrà nelle prossime settimane? È davvero l’inverno ad aver gettato la spugna?

Un anticiclone senza precedenti: caldo anomalo ovunque

L’attuale situazione atmosferica vede un anticiclone subtropicale dominare incontrastato gran parte dell’Europa meridionale e centrale. Questa vasta area di alta pressione, spinta da correnti zonali molto intense, sta impedendo l’arrivo di perturbazioni fredde dall’Artico, lasciando spazio a temperature che in molti casi superano di 8-10°C le medie stagionali.

Regioni tradizionalmente fredde come la Pianura Padana, il Centro Italia e le aree alpine stanno vivendo un inverno anomalo. In città come Milano, Torino, Bologna e Firenze, le massime giornaliere superano facilmente i 15-18°C, con punte che potrebbero raggiungere i 20°C nelle prossime giornate. Anche nel Sud Italia il clima è decisamente mite, con città come Napoli, Bari e Palermo che registrano valori intorno ai 20-22°C, quasi come se fosse primavera.

Questo fenomeno non si limita all’Italia: anche il resto dell’Europa sta vivendo condizioni simili. La Spagna, la Francia e gran parte dei Balcani sono interessati da temperature fuori scala, con giornate soleggiate e miti che stanno facendo dimenticare il freddo tipico dell’inverno.

Le cause: vortice polare compatto e correnti subtropicali

Il responsabile di questa situazione è un vortice polare particolarmente compatto. Questo sistema di bassa pressione, situato sopra il Polo Nord, sta trattenendo le masse d’aria fredda alle alte latitudini, impedendo loro di scendere verso l’Europa meridionale. In questa configurazione, le correnti zonali – venti che soffiano da ovest verso est – si intensificano, mantenendo il freddo confinato a Nord e favorendo l’espansione dell’anticiclone subtropicale sul Mediterraneo.

L’anticiclone africano sta così inviando aria calda verso il continente europeo, portando un clima mite e stabile. Questo fenomeno è ulteriormente amplificato dal riscaldamento globale, che sta contribuendo all’aumento delle temperature medie e alla frequenza di eventi estremi come questo.

Gli effetti del caldo estremo

Questa ondata di caldo anomalo non è priva di conseguenze. L’assenza di freddo e di precipitazioni sta creando situazioni critiche in diversi settori. In montagna, la mancanza di neve sta mettendo a rischio la stagione sciistica, con un impatto diretto sul turismo e sull’economia locale. Le Alpi e gli Appennini, che in questo periodo dovrebbero essere coperte da un abbondante manto nevoso, si presentano invece quasi spoglie, con nevicate sporadiche e insufficienti a garantire condizioni ideali per gli sport invernali.

Anche l’agricoltura potrebbe subire gravi ripercussioni. Le temperature elevate stanno accelerando i cicli vegetativi di alcune colture, aumentando il rischio di danni in caso di un ritorno improvviso del freddo. Inoltre, la scarsità di piogge sta alimentando un deficit idrico che potrebbe avere effetti a lungo termine sulle riserve d’acqua e sulla produzione agricola.

E l’inverno? Un possibile colpo di scena a febbraio

Nonostante il dominio incontrastato dell’anticiclone, l’inverno potrebbe riservare un colpo di scena nelle prossime settimane. I modelli meteorologici a lungo termine stanno iniziando a mostrare segnali di un possibile indebolimento del vortice polare a partire da febbraio. Questo cambiamento potrebbe aprire la strada a incursioni di aria fredda di origine artica o siberiana, riportando il gelo su gran parte dell’Europa.

Se questo scenario si verificasse, l’Italia potrebbe trovarsi di fronte a un crollo termico significativo, con temperature che scenderebbero ben al di sotto della media. Le regioni settentrionali e adriatiche sarebbero le più esposte a un ritorno dell’inverno, con la possibilità di nevicate a bassa quota e gelate intense.

L’estremizzazione climatica: un segnale da non sottovalutare

L’alternanza tra un gennaio caldo e un possibile febbraio gelido è un chiaro segnale dell’estremizzazione climatica in atto. Il riscaldamento globale sta alterando profondamente i pattern atmosferici, portando a eventi estremi sempre più frequenti e intensi. Passare da temperature di oltre 20°C a valori sotto lo zero in poche settimane non è solo un evento raro, ma anche un segnale allarmante delle sfide che il cambiamento climatico pone al nostro pianeta.

Un inverno da monitorare

In conclusione, l’anticiclone subtropicale che sta dominando l’Europa rappresenta un evento eccezionale, destinato a lasciare il segno nella storia climatica recente. Tuttavia, l’inverno potrebbe ancora giocare le sue carte, con un possibile ritorno del freddo a febbraio. Come sempre, sarà fondamentale monitorare gli aggiornamenti dei modelli meteorologici per capire come evolveranno le condizioni atmosferiche nelle prossime settimane.

Questo inverno, tra caldo record e possibili colpi di scena gelidi, è un esempio perfetto di come il clima stia cambiando, spingendo i limiti della nostra comprensione e preparazione di fronte a fenomeni sempre più estremi.




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