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L’inverno si appresta a vivere un colpo di scena che potrebbe segnare questo mese in modo indelebile. Freddo e neve sono pronti a prendersi la scena e, secondo le ultime proiezioni, dopo il 15 febbraio il meteo potrebbe subire un autentico stravolgimento. Tutto sembra ruotare attorno a un possibile split del Vortice Polare, una dinamica che, se confermata, potrebbe spalancare le porte a un’irruzione gelida di portata storica.
Ma cosa significa concretamente? E soprattutto, quali saranno le regioni che rischiano di finire sotto neve e gelo? Gli aggiornamenti modellistici lasciano intravedere uno scenario in continua evoluzione, ma i segnali di un mese di febbraio destinato a chiudersi con un colpo di coda invernale sono sempre più concreti.
Febbraio cambia marcia: arriva il vero inverno
Se la prima parte del mese è stata caratterizzata da una fase di transizione, con temperature fredde ma non estreme e nevicate solo a tratti, tutto potrebbe cambiare radicalmente nella seconda metà di febbraio. Il Vortice Polare sta mostrando segni di forte indebolimento e gli effetti di questa situazione potrebbero farsi sentire in modo deciso anche sull’Italia.
La chiave di volta sarà l’eventuale suddivisione del Vortice Polare in due lobi principali, uno destinato a muoversi verso il continente americano e l’altro diretto sull’Europa e sull’area mediterranea. Se così fosse, il nostro Paese si troverebbe esposto a correnti gelide di estrazione siberiana, con possibili impatti significativi sulle temperature e sulle precipitazioni nevose.
Freddo e neve: chi rischia di più?
Al momento, le elaborazioni modellistiche delineano due possibili scenari.
• Il primo scenario vede il freddo e la neve impattare direttamente il Nord Italia, con il ritorno di nevicate diffuse fino in pianura, specie tra Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto.
• Il secondo scenario, invece, mostra una traiettoria più orientale delle correnti gelide, che favorirebbe un coinvolgimento più diretto delle regioni adriatiche e del Centro-Sud, con possibili nevicate fin sulle coste.
Entrambe le soluzioni hanno un denominatore comune: l’arrivo di aria gelida dalla Russia, pronta a invadere il Mediterraneo con effetti da definire. Il rischio è che si possa ripetere un episodio simile al febbraio 2012, con ondate di gelo che potrebbero durare anche diversi giorni, accompagnate da neve abbondante su più regioni italiane.
Temperature in picchiata e possibili nevicate in pianura
L’arrivo del freddo e della neve dopo il 15 febbraio potrebbe determinare un drastico calo termico su tutto il Paese. Secondo le ultime proiezioni:
• Al Nord le temperature minime potrebbero scendere fino a -5/-7°C nelle principali città di pianura, con punte inferiori in caso di cielo sereno e assenza di vento.
• Sulle regioni centrali il calo termico sarebbe più graduale, ma comunque sensibile, con valori sotto lo zero anche su Roma e Firenze.
• Al Sud e sulle isole la diminuzione sarebbe più contenuta, ma il freddo si farebbe sentire anche qui, specie sulle zone interne e lungo il versante adriatico.
Ma la vera incognita resta legata alle precipitazioni. Se la massa d’aria gelida riuscisse a interagire con il Mediterraneo, potremmo assistere a nevicate fino in pianura e sulle coste, specie sulle regioni del medio e basso Adriatico.
La chiave sarà l’anticiclone russo-siberiano
A influenzare la traiettoria del freddo e della neve sarà ancora una volta l’anticiclone russo-siberiano, figura determinante nelle dinamiche invernali di stampo continentale. Quando questa struttura anticiclonica si espande verso l’Europa, può fungere da vero e proprio “serbatoio” di aria gelida, spingendo masse d’aria polare fino a latitudini più basse.
Se l’espansione dell’anticiclone dovesse essere vigorosa, il freddo e la neve potrebbero invadere rapidamente l’Italia, con effetti diretti su gran parte della Penisola. Viceversa, se il blocco anticiclonico dovesse risultare più debole, il gelo potrebbe dirigersi più a est, lasciando il nostro Paese ai margini dell’ondata invernale.
Meteo da record in arrivo?
A questo punto sorge spontanea una domanda: possiamo parlare di un evento meteo da record?
Le possibilità che febbraio possa chiudersi con un episodio di freddo intenso e nevicate diffuse anche in pianura sono in netto aumento, ma è ancora presto per stabilire con certezza se si tratterà di un’ondata di gelo paragonabile a quelle storiche del passato, come nel 1956, 1985 o 2012.
Tuttavia, le dinamiche atmosferiche sembrano sempre più favorevoli a un febbraio che potrebbe lasciare il segno, con freddo e neve in arrivo in grande stile.
Conclusioni: l’inverno non è finito
Mentre l’inizio di febbraio ha visto una fase di transizione, dopo il 15 febbraio potrebbe aprirsi un nuovo capitolo dell’inverno 2025, con freddo e neve pronti a conquistare l’Italia.
Al momento, le certezze sono poche, ma i segnali che emergono dalle ultime proiezioni meteorologiche indicano un cambiamento importante, con la possibilità di un evento invernale significativo.
Nei prossimi giorni sarà fondamentale seguire gli aggiornamenti dei modelli per capire se e quando l’irruzione gelida riuscirà a impattare sull’Italia. Il meteo è in continua evoluzione e la seconda metà di febbraio potrebbe regalare sorprese gelide e nevose, con possibili scenari da record.
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