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Primavera dai 2 volti, prima gelida e nevosa, poi bollente con 35 gradi!


di  Redazione, 23-02-2025 ore 17:00      Condividi su facebook  Condividi su whatsapp  


Marzo segna ufficialmente l’inizio della primavera meteorologica, ma quest’anno potrebbe regalare un contrasto termico estremo, con una prima fase dominata dal freddo e dalla neve e una seconda parte che potrebbe portare temperature bollenti, persino fino a 35 gradi. Le ultime tendenze mostrano un’evoluzione atmosferica fuori dall’ordinario, con l’Italia stretta tra due forze opposte: da un lato, l’aria fredda di origine artico-continentale, dall’altro, le prime incursioni africane pronte a far schizzare le temperature ben oltre la media stagionale.

La prima parte della primavera potrebbe essere caratterizzata da nuove discese fredde, con l’inverno che sembra voler insistere nonostante il calendario dica il contrario. I modelli stanno iniziando a individuare una possibile irruzione gelida, con conseguenze che potrebbero portare nevicate tardive su diverse regioni italiane, specialmente quelle adriatiche e appenniniche. Se l’aria fredda riuscisse a entrare con decisione sul Mediterraneo, potremmo assistere a un marzo con condizioni prettamente invernali, temperature ben al di sotto delle medie e nevicate fino in pianura su alcune aree del Centro-Sud.

Le regioni più esposte a questa fase iniziale gelida sarebbero Marche, Abruzzo, Molise, Basilicata e Puglia, ma con alcune configurazioni particolari anche il Nord Italia potrebbe essere coinvolto, con neve sulla Pianura Padana se ci fosse la giusta combinazione tra freddo e umidità. Un evento di questo tipo non sarebbe una novità assoluta: nella storia meteorologica italiana, marzo ha già riservato episodi di neve tardiva, come accadde nel 1987 o nel più recente 2018.

Ma la svolta potrebbe arrivare improvvisamente. Dopo il freddo e le nevicate, le proiezioni indicano una seconda metà di primavera letteralmente rovente, con il primo grande affondo dell’anticiclone africano. Questo porterebbe un aumento termico impressionante, con la possibilità di temperature record già tra fine marzo e aprile. Se questa tendenza venisse confermata, si potrebbero raggiungere picchi di 30-35 gradi, specie sulle regioni del Sud e nelle zone interne delle isole maggiori.

Il passaggio da un freddo tardivo a un caldo estivo potrebbe avvenire in maniera molto brusca, con sbalzi termici notevoli nell’arco di pochi giorni. Un fenomeno che negli ultimi anni è diventato sempre più frequente, segno di un clima che tende a estremizzarsi, con primavere sempre meno graduali e più vicine a un’alternanza netta tra inverno ed estate. Questo potrebbe avere effetti significativi anche sulla natura, con il rischio che le coltivazioni e la vegetazione subiscano uno stress termico, prima per il gelo e poi per il caldo improvviso.

Ovviamente parlando di lungo termine la tendenza potrebbe subire dei cambiamenti con gli aggiornamenti futuri dei modelli numerici. Ad ogni modo la primavera sembra voglia essere sicuramente molto dinamica sé non addirittura estrema.




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