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Nel meteo di marzo c’è spazio anche per la neve in pianura. Ecco quando


di  Redazione, 12-03-2025 ore 12:00      Condividi su facebook  Condividi su whatsapp  


Dopo un inizio di marzo all’insegna di temperature miti e prime avvisaglie di primavera, le proiezioni meteo per la seconda metà del mese lasciano spazio a un possibile colpo di scena. Il freddo non è ancora finito e potrebbe tornare con forza tra il 17 e il 20 marzo, con un’irruzione d’aria artica capace di riportare neve fino in pianura su diverse regioni italiane.

Le dinamiche atmosferiche attuali indicano che il Final Warming, ovvero il riscaldamento stratosferico che segna la fine dell’inverno, potrebbe avere ripercussioni importanti anche sulla troposfera. Questo potrebbe favorire la discesa di masse d’aria gelida sull’Europa centrale e meridionale, colpendo in pieno anche l’Italia.

Marzo e la neve tardiva: non è una novità

Non sarebbe la prima volta che marzo sorprende con nevicate tardive, specialmente nelle zone di pianura. Negli ultimi anni abbiamo assistito a episodi di freddo e neve fuori stagione, spesso legati a discese di aria artica o continentale in grado di sconvolgere il quadro climatico primaverile.
    •    Marzo 2018: Burian 2.0 portò nevicate fino a Roma e Napoli intorno al 20 marzo.
    •    Marzo 1971: episodi di neve in pianura su diverse regioni del Nord e del Centro Italia.
    •    Marzo 1987: una delle ondate di gelo più tardive del secolo colpì l’Italia con nevicate eccezionali.

Quest’anno lo stratwarming in atto potrebbe favorire un nuovo episodio di neve tardiva, con effetti tutti da verificare nei prossimi giorni.

Freddo e neve dopo il 17 marzo: quali regioni rischiano di più?

Secondo i modelli numerici, a partire dal 17-18 marzo un impulso di aria gelida potrebbe raggiungere l’Europa centrale e il Mediterraneo, con conseguenze ancora tutte da definire. Se il freddo dovesse riuscire a sfondare con decisione, le nevicate potrebbero interessare anche la pianura.
    •    Nord Italia: le zone più esposte sembrano essere il Piemonte, la Lombardia e l’Emilia-Romagna, dove potrebbero verificarsi episodi nevosi anche sotto i 300 metri di quota.
    •    Centro Italia: possibilità di neve in Appennino, ma in caso di ulteriore calo termico, qualche fiocco potrebbe scendere anche sulle colline toscane, umbre e marchigiane.
    •    Sud Italia: maggiore variabilità, ma non si esclude un coinvolgimento di Molise, Basilicata e Puglia, con possibili nevicate a quote medio-basse.

L’incognita più grande riguarda l’intensità del raffreddamento: se il freddo dovesse penetrare con decisione, il rischio di neve in pianura aumenterebbe sensibilmente.

Meteo dopo il 20 marzo: cosa aspettarsi?

Se la fase fredda si confermasse tra il 17 e il 20 marzo, è probabile che subito dopo possa verificarsi un rapido rialzo termico, con il ritorno delle correnti miti atlantiche o africane. Questo potrebbe innescare un classico effetto “yo-yo”, con sbalzi di temperatura repentini:
    •    Possibile ritorno del caldo africano tra fine marzo e inizio aprile, soprattutto al Centro-Sud.
    •    Forti contrasti termici, con rischio di temporali intensi e grandinate fuori stagione.
    •    Una primavera all’insegna della variabilità, con alternanza tra ondate fredde e fasi di caldo precoce.

I modelli a lungo termine indicano che la primavera sarà tutt’altro che stabile, con un meteo dominato da estremi climatici.

Neve a marzo: evento raro, ma possibile

Anche se ormai siamo entrati nella stagione primaverile, la neve in pianura a marzo non è un evento impossibile. La storia ci insegna che, quando le condizioni atmosferiche sono favorevoli, possono verificarsi nevicate tardive anche su zone generalmente non abituate al freddo in questo periodo.

Tutto dipenderà dall’evoluzione dello stratwarming e dalla capacità del freddo di spingersi fino alle latitudini mediterranee. Le prossime giornate saranno decisive per capire se davvero la seconda parte di marzo ci riserverà un colpo di coda invernale.

La situazione è in continua evoluzione e sarà fondamentale seguire gli aggiornamenti per capire se e dove la neve potrebbe realmente tornare a imbiancare l’Italia.




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